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Il ritratto di Guglielmo Epifani, ex Segretario generale della Cgil

a cura di Simone Giordano

E’ morto Guglielmo Epifani ex segretario generale Cgil si è spento a Roma il 7 giugno 2021 all’età di 71 anni dopo una fibrosi polmonare. Nel 1979 comincia la sua carriera di dirigente sindacale con l’incarico di segretario generale aggiunto della categoria dei lavoratori poligrafici e cartai. Dal 1994 al 2002 è vice di Sergio Cofferati alla Cgil poi nel 2002 diviene segretario generale della Cgil il primo di matrice socialista e ne rimane in carica fino al 2010. Epifani è stato certo un protagonista: un sindacalista in grado di parlare davanti a un milione di persone chiamate in piazza contro il governo Berlusconi, senza però mai perdere l’immagine di una persona di grande equilibrio, di un uomo di dialogo. Da socialista è stato prima iscritto al Partito Socialista Italiano e in seguito allo scioglimento del PSI passa alla Federazione Laburista e poi ai Democratici di Sinistra. Alle elezioni del 2013 viene candidato dal Partito Democratico alla camera dei deputati dove viene eletto. Nel Maggio 2013 a seguito delle dimissioni di Pier Luigi Bersani, Epifani viene scelto, per la sua propensione alla mediazione e al riavvicinare, come segretario reggente del PD e si è occupato dell’obiettivo di portare il PD verso il congresso delle primarie PD e termina il mandato il 15 dicembre 2013 venendo sostituito da Matteo Renzi.

Epifani è stato tra gli scissionisti della cosidetta “minoranza Dem” del partito Democratico, in forte polemica con la linea liberale e centrista adottata dal suo successore Matteo Renzi scegliendo di aderire alla compagine di Articolo 1 – Movimento Democratico e Progressista. Alle elezioni politiche del 2018 si candida alla Camera dei Deputati con Liberi e Uguali dove viene rieletto.

Dicono di lui: “Un esempio di impegno al servizio dei deboli” (lo definisce il premier Mario Draghi), “la visione riformista e le qualità di dirigente impegnato, sempre attento agli interessi dei lavoratori” (il presidente della Repubblica Sergio Mattarella), “persona profonda” (il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti della Lega),”stimabile e perbene” (Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia), “apprendo la notizia con tristezza” (il leader della Lega Matteo Salvini).

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