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Governo: il Pos della discordia

di ANTONIO ZITO

Le ultime novità su POS e pagamento in contanti hanno provocato nel mondo politico e nella società due principali partiti e non poche polemiche. Il primo è quello della maggioranza e della Meloni che appoggia il cambiamento del tetto del limite minimo per pagare con il pos da 25 a 60 euro, dando la libertà ai commercianti di scegliere come comportarsi al di sotto di questi valori. L’altro è quello dell’opposizione che invece è contraria giudicando questa manovra non adatta a combattere l’evasione fiscale. Ieri Bankitalia ha preso posizione a favore dell’opposizione giudicando la manovra del Governo non adatta e non in accordo con le direttive europee (che ovviamente tendono a favorire questo genere di pagamenti).

Le associazioni dei commercianti viceversa la giudicano positivamente perché preoccupati che l’uso delle carte elettroniche li danneggi economicamente a causa delle provvigioni di circa il 2% che prendono le banche su ogni transazione commerciale. La maggioranza e in particolare il partito della Premier Meloni Fratelli d’Italia sono stati da sempre vicino ai piccoli commercianti, appoggiando le loro richieste.

Per quanto riguarda il tetto massimo della disponibilità in contanti a 5000 euro dagli iniziali 10000 che voleva la Lega non sembra che l’opposizione pur restia a favorire il Governo abbia trovato validi motivi per giudicare questa parte della manovra non adatta a combattere evasione e criminalità.

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