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Storia di una campionessa di vita: Bebe Vio

di Alessia Trovato

La scherma è una disciplina che richiede molti sacrifici, determinazione, costanza, rigore, rispetto per l’avversario, così come tutti gli sport, in particolar modo quelli individuali. Molti atleti con una marcia in più praticano questo sport. Questo è il caso di Maria Adelaide Beatrice Marzia Vio, all’anagrafe, meglio conosciuta come Bebe Vio.

Nata a Venezia, ma originaria di Mogliano Veneto, il 4 marzo 1997, secondogenita di tre fratelli, si dedica fin dall’età di cinque anni allo sport, ed in particolare alla scherma. All’età di 11 anni, viene colpita da una meningite fulminante, l’ infezione, che comporterà una necrosi agli arti inferiori e superiori, costringerà i medici ad amputarle gli arti. Dopo essere stata dimessa, continua il suo percorso riabilitativo, presso un centro a Budrio, successivamente riprenderà anche l’attività sportiva a livello agonistico. Gareggerà con quattro protesi che le permetteranno di ottenere ottimi risultati.

Nel 2012, la giovane atleta, verrà scelta dal comitato tecnico paraolimpico, come tedofora ai giochi di Londra. Con grinta, come una leonessa, gareggia alle Olimpiadi di Rio de Janeiro, vincendo la medaglia d’oro. Con astuzia e caparbietà partecipa ai giochi paraolimpici di Tokio, ottenendo un altro risultato importante sia nella sua specialità, il fioretto individuale, sconfiggendo l’avversaria di nazionalità cinese Zhou Jingjing, contraddistinguendosi anche in quello a squadre. Spensierata e amante della vita, Bebe Vio, rientra tra le schermitrici più conosciute del mondo paraolimpico nazionale ed internazionale.

Insieme alla famiglia, fonda, l’Associazione art4sport, a sostegno delle famiglie dei bambini accomunati dallo stesso destino di Bebe. Ospite nel 2017 al programma condotto da Fabio Fazio “Che tempo che Fa”, presenta la sua nuova avventura televisiva “La vita è una figata”, trasmissione dove l’atleta ha intervistato personaggi del mondo dello spettacolo. Bebe, si racconta fondendo sia la sua vita da atleta che quella di giovane ragazza che conduce una vita abbastanza “normale”. Afferma, durante l’intervista a Fazio : “sto cercando di prendere la patente e dedico tutte le mie medaglie ad una persona per me molto speciale: mio nonno”.

Per mostrare la sua femminilità e continuare le sue attività nell’ambito sociale, Bebe, accetta di diventare una modella per la fotografa australiana Anne Geddes, posando per degli scatti in una campagna promozionale a favore del vaccino contro la meningite. Con orgoglio e stupore da parte della giovanissime schermitrice, la Camera dei Deputati le conferisce, nel 2018, il Premio America della Fondazione Italia Usa. Nello stesso anno, prova la sua prima esperienza nel mondo del cinema, recitando come doppiatrice nel film “Gli incredibili 2″.

Sorridere alla vita, e, come dice Bebe: “Se sembra impossibile allora si può fare”.

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