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Delitti in Famiglia: il ciclo di documentari crime della Rai

di FRANCESCA CITRO

“Delitti in Famiglia” è un programma di Rai 2 in onda il giovedì in prima serata condotto da Stefano Nazzi in tre puntate che raccontano il dramma degli omicidi commessi in famiglia, il luogo che dovrebbe essere sicuro e felice ma dove invece a volte c’è solo dolore, aggressività, sopraffazione e violenza.

Nella prima puntata è stato affrontato il caso di Melania Rea, uccisa dal marito Salvatore Parolisi dopo una lite a causa dei sospetti di Melania in merito ad una presunta relazione extra coniugale di lui. Insieme avevano una bambina Vittoria oggi tredicenne che vive con i nonni e gli zii e che ha deciso di disconoscere il padre e cambiare cognome prendendo quello della madre. Siamo difronte ad un femminicidio.

Altro caso di cronaca affrontato nella seconda puntata della trasmissione è il caso di Lorys Stival che viene inquadrato negli infanticidi. Quest’ultimo è avvenuto nel ragusano nel 2014. L’unica imputata del reato è stata la madre Veronica Panarello.

Il 29 novembre 2014 verso le 13 si presenta alla stazione dei Carabinieri di Santa Croce Camerina, Veronica Panarello, 26 anni, denunciando la scomparsa del figlio Lorys Stival di 8 anni. Le ricerche vengono subito avviate e dopo una breve perlustrazione per le strade del paese le ricerche si ampliano in periferia dove, nei pressi del Mulino Vecchio, viene ritrovato il cadavere del piccolo che Veronica riconosce subito dopo essere stata richiamata dalla stazione di polizia.Il corpo viene raccolto dalla perizia scientifica che dispone l’autopsia dalla quale emerge lo strangolamento. Per quasi un anno la madre continua a dichiararsi del tutto estranea all’accaduto, cambiando più volte la versione dei fatti ma alla fine cede dichiarandosi colpevole infatti il 17 ottobre 2016 al termine del processo con rito abbreviato condizionato da perizia psichiatrica, la donna viene condannata a 30 anni di reclusione ma la motivazione dell’infanticidio non è stata ancora chiarita. Non ci sono parole speriamo solo che qualcuno prima o poi riesca a fermare questa incredibile spirale di violenza.

Nella terza e ultima puntata si analizza il caso Carretta un episodio italiano di parricidio avvenuto il 4 agosto 1989 a Parma dove Ferdinando Carretta all’epoca ventisettenne uccise in casa i propri genitori e il fratello per poi scappare nel Regno Unito e confessare il triplice omicidio solo successivamente in diretta televisiva nella trasmissione Chi l’ha visto? Durante le ricerche la polizia smontò un portasapone ed in un tassello in gomma ed anche sulla cordicella della doccia trovò tracce di sangue maschile e femminile. Il 15 aprile 1999 la Corte d’Assise di Parma riconobbe Carretta colpevole di triplice omicidio.

La violenza a quanto si può capire è ancora una volta purtroppo protagonista nella nostra società: scriviamo nella speranza che in qualche modo la situazione generale possa cambiare perché solo se cambia si può sperare di vivere in una società più sana e giusta.

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