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Campi Flegrei, ecco cosa sta succedendo

di Antonio Raimondi

Nei Campi Flegrei “è in corso anche oggi un altro sciame sismico e in questo momento è impossibile prevedere quanto potrà durare l’attuale crisi di bradisismo. L’Ingv è in prima linea e sta facendo il possibile per monitorare quanto sta accadendo, c’è la massima attenzione”. Lo ha detto oggi il presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Carlo Doglioni, nell’audizione davanti alla Commissione Ambiente .

Non c’è posto al mondo dove il respiro della Terra è più visibile, dove si può vedere, ascoltare e persino annusare. I mitici Campi Flegrei dove il perenne ribollire dell’attività vulcanica del sottosuolo erutta in superfice fumarole e provoca piccoli terremoti che nel solo 2023 sono stati oltre cinquemila, fa variare costantemente il livello del mare nel Golfo di Pozzuoli e modifica quello del suolo.

Sul nostro pianeta c’è una sola area simile a quella dei Campi Flegrei, ed è la zona del “Supervulcano di Yellowstone” con una camera magmatica molto più vasta rispetto ai 19 crateri attivi flegrei concentrati in nemmeno 100 km quadrati nella caldera a forma quasi circolare con circa 4 km di raggio da Pozzuoli. Due differenze abissali rendono il panorama sotterraneo appena ad ovest di Napoli unico e molto più pericoloso: in primo luogo la presenza di un vulcano attivo sovrastante come il Vesuvio e del vulcanesimo molto simile dell’isola di Ischia di fronte a Pozzuoli; se esplodessero le due caldere di Yellowstone sotto il Montana, l’Idaho e lo Wyoming farebbe danni solo sulle selvagge terre dell’Ovest con i loro paesaggi incontaminati e il grande parco naturale da 9000 Km quadrati ma senza colpire esseri umani.

Al contrario, l’area flegrea è densamente abitata da circa 550mila persone, iper-urbanizzata in barba alle leggi naturali e a quelle dello Stato e rappresenta plasticamente quella dose di fatalismo all’italiana e di abusivismo edilizio che ha permesso, nella totale ignoranza dei criteri minimi di prevenzione, di allestire condizioni di rischio sulle superfici di crateri attivi con formicai di edifici, centri commerciali e infrastrutture. Insomma, la caldera è sotto casa.

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