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Anniversari: il 18 maggio di 101 anni fa nasceva Karol Wojtyla

di ANTONIO RAIMONDI

Oggi 18 maggio celebriamo l’anniversario della nascita di San Giovanni Paolo II papa, fortuitamente, poiché ieri parlammo qui in radio dell’attentato che subì nell’81. San Giovanni Paolo II è stato il 264º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 6° sovrano dello Stato della Città del Vaticano.

Fu eletto papa il 16 ottobre 1978. In seguito, il 1º maggio 2011, è stato proclamato beato dal suo immediato successore Benedetto XVI e viene festeggiato annualmente nel giorno del suo insediamento, il 22 ottobre. Il 27 aprile 2014, insieme a papa Giovanni XXIII, è stato proclamato santo da papa Francesco.

Primo papa non italiano dopo 455 anni, cioè dai tempi di Adriano VI (1522-1523), è stato inoltre il primo pontefice polacco della storia e il primo proveniente da un Paese di lingua slava. Il suo pontificato è durato 26 anni, 5 mesi e 17 giorni ed è stato il terzo pontificato più lungo in assoluto, dopo quello di Pio IX e quello tradizionalmente attribuito a Pietro apostolo.

Giovanni Paolo II intraprese sin dal principio del suo pontificato una vigorosa azione politica e diplomatica contro il comunismo e l’oppressione politica ed è considerato uno degli artefici del crollo dei sistemi del socialismo reale, già  controllati dall’ex Unione Sovietica. I suoi 104 viaggi in tutto il mondo videro la partecipazione di enormi folle (tra le più grandi mai riunite per eventi a carattere religioso). Con questi viaggi apostolici, Giovanni Paolo II coprì una distanza molto maggiore di quella coperta da tutti gli altri papi messi assieme. Questa grande attività  di contatto (anche con le generazioni più giovani, con la creazione delle Giornate mondiali della gioventù) fu da molti interpretata come segno di una seria intenzione di costruire un ponte di relazioni tra nazioni e religioni diverse, nel segno dell’ecumenismo, che era stato uno dei punti fermi del suo papato.

Sul piano dei rapporti con l’Italia, i viaggi sottolinearono l’intenzione di separare l’aspetto politico da quello religioso, come il pontefice stesso tenne a sottolineare, due anni dopo la revisione del Patti Lateranensi, nel 1986, a Forlì: “Da allora – disse – la situazione politica è profondamente mutata, ed è stata come tale ufficialmente riconosciuta dalla Chiesa”.

Papa Wojtyla  beatificò e canonizzò, molte più persone di ogni altro pontefice: le persone da lui beatificate furono 1338 e quelle canonizzate 482, mentre i predecessori nell’arco dei quattro secoli precedenti avevano proclamato soltanto 300 santi.

Fu detto “l’atleta di Dio” per le sue varie passioni sportive: praticò sci, nuoto, canottaggio, calcio e fu amante della montagna, continuando a praticare sport finché la salute glielo permise.

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