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Riflessioni in “Covid”, a cura di Francesca Citro

di Francesca Citro

Cari lettori, è un bel po’ di tempo che non leggete nulla di nuovo scritto da me. Mi conoscete abbastanza bene da sapere che spesso mi perdo mentalmente in una serie di riflessioni che non trovando un posticino nascosto nei miei pensieri escono fuori e con l’aiuto di una penna e di un foglio bianco trovano spazio su carta con una naturalezza che a volte spaventa ma che dopo mi fa sentire più leggera.

Spesso e volentieri, chi più chi meno, ma tutti, siamo presi da quella che riconosciamo come nostra quotidianità.

Sono più di due anni che tutti noi ci ritroviamo a fare i conti con una pandemia che ci obbliga al distanziamento sociale. Di questo ne ho parlato già varie volte, se oggi ne riparlo, lo faccio in un’ottica diversa perché credo che se non ci si avvicina al cento per cento a questa pandemia, la situazione non si può capire fino in fondo.

Sono da poco passate le feste natalizie eppure per me, non sono state feste perché quando il distanziamento e la pandemia ti si avvicinano cambia la tua prospettiva verso la quotidianità, le priorità della vita e la tanto agognata e “diversa” vita sociale.

Spesso ci si isola per paura, l’isolamento in se per se porta a perdersi in varie riflessioni, magari pensieri che fino a quel momento non ci hanno mai sfiorato.

Per scelta ci si può isolare quindi inevitabilmente ti trovi a non poter condividere momenti semplici, di vita quotidiana in famiglia. A questi pensieri si aggiungono la paura della solitudine, la voglia di socializzazione, il peso del distanziamento, la paura di non farcela che portano con se debolezze e scoramento.

Quando finalmente ti ritrovi libera perché hai trovato in te la forza di reagire a tanto isolamento, ti trovi ad assaporare la bellezza delle piccole cose e ci si riavvia con una forza e determinazione diverse da quelle avute fin ora perché ad oggi posso dire che se una situazione non la si vive sulla propria pelle, sentendo su di se sensazioni nuove che purtroppo in quei momenti non si possono condividere, non si può mai capire fino in fondo cosa sta accadendo.

Solo successivamente e solo con la forza dell’amore e l’energia che si sprigiona da questo forte sentimento, se ne viene fuori certamente sentendosi migliori di prima.

A questo punto il mio pensiero vola verso chi non crede a tutto quanto ci sta accadendo e spero che un giorno queste persone si ravvedano e comincino anche loro ad aiutare tutti coloro che hanno, stanno e continueranno anche in futuro a combattere verso un nemico invisibile che ci sta dividendo sempre di più, perché solo con la collaborazione di tutti si può sperare di trovare una calma e serena, anche se differente quotidianità che possa comunque farci stare bene tutti.

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