Ultime News

ARCADIA / L’universo buio degli hikikomori nel romanzo “Welcome to the NHK”

di Luca Consiglio

Welcome to the NHK è un romanzo scritto da Tatsuhiko Takimoto, in parte autobiografico, che parla di Hikikomori, il fenomeno sociale tipico giapponese degli “auto isolati”.

Welcome to the NHK ritrae una condizione sociale che a quanto pare si è molto diffusa nell’ultimo decennio nella società giapponese (e anche nostro in questi ultimi 3 anni). NHK tratta appunto di hikikomori, come vengono definiti in Giappone quelle persone senza un’occupazione, perlopiù giovani, che si recludono tra le mura della propria abitazione rifiutando una vita sociale e limitando al minimo l’interazione con l’esterno.

Welcome to the NHK, anche se a tratti sa essere drammatico e disincantato, racconta in modo perlopiù ironico e divertente la storia di un giovane hikikomori, Sato, che, durante il suo percorso umano costellato di fallimenti, entra in contatto con diverse realtà sociali borderline: dalle mono-manie tipiche degli otaku giapponesi ai tentati suicidi collettivi, senza tralasciare molto di quel che sta in mezzo ai due estremi, come le dipendenze da videogame online e soprattutto la solitudine e la paranoia che portano all’auto-reclusione.

Dal romanzo del 2002 sono stati tratti un manga nel 2004 ed un anime nel 2006. Tutte e tre le versioni hanno avuto pubblicazione italiana, ad opera di Edizioni BD per il cartaceo e di Yamato Video per la serie animata.

Molti anni fa, ho scoperto con sorpresa la serie televisiva grazie alla messa in onda su Man-Ga. L’anime di NHK mi ha colpito soprattutto per un aspetto assolutamente non secondario: malgrado i suoi 24 episodi è una serie di media durata che trasmette tanta profondità sull’argomento. Capita spesso di imbattersi in serie che come Welcome to NHK ritraggano scorci di vita e situazioni in sé fatte da pochi personaggi con dinamiche ricorrenti; in molti casi la sensazione spesso è che gli episodi, rispetto all’idea iniziale, siano in sovrannumero e che rallentino troppo il ritmo della narrazione diluendo la storia principale. Con NHK questa cosa non succede, anzi, la sensazione è che volendo la storia avrebbe potuto toccare anche più tematiche. Alla fine della visione ci si rende conto che i punti che vengono trattati sono solo alcuni in un universo di dipendenze, malesseri e stati patologici diffusi nella società contemporanea. Grande merito per il coinvolgimento che dà la serie va alla narrazione, che come detto sopra riesce a non essere mai pesante nonostante la gravità di fondo degli argomenti trattati e sa quando e come ironizzare senza far perdere il focus delle situazioni. Ma anche grande importanza ha la caratterizzazione dei tre personaggi principali: il protagonista  della vicenda Sato, un giovane che ha abbandonato l’università e che vive da quattro anni isolato in un appartamento minuscolo con quanto riescono a passargli i genitori, Misaki, una ragazza stravagante che ha un oscuro interesse per lo stato di hikikomori di Sato, e Yamazaki, il vicino di appartamento che frequenta una scuola professionale per creatori di video-game e che viene ghettizzato dai compagni di corso in quanto otaku. In particolare il personaggio di Sato riesce a coinvolgere in modo davvero forte, anche se è tutt’altro che positivo: è codardo, accidioso, egoista, paranoico, tutt’altro che furbo e a dispetto di qualche raro slancio generoso, almeno all’apparenza, è capace anche di bassezze. A tratti sembra intenzionato a cambiare, ma sono più le volte che si arrende rispetto a quelle dove riesce a fare davvero qualcosa.

Pur di togliersi la responsabilità psicologica di quanto gli accade, arriva a fantasticare che la sua condizione sia l’esito di un complotto di un’organizzazione segreta che chiama NHK .Malgrado tutti gli aspetti negativi del personaggio, è però difficile non riuscire ad immedesimarsi neanche una volta in Sato. Nel bene, e nel male, la sua umanità è sempre tangibile. Troppo mediocre per essere davvero buono o davvero cattivo, Sato è uno specchio deformante che ci ricorda continuamente i nostri difetti e le nostre debolezze.

Welcome to the NHK è sicuramente un lavoro che nelle sue incarnazioni cartacee e animata ha un alto grado di interesse ed una forte presa emotiva; è stato per certi versi un apripista per altre storie in manga e anime con personaggi hikikomori al loro interno, con la differenza che difficilmente la caratterizzazione dei personaggi con questo tipo di problematica è stata sviluppata in modo verosimile e profondo come in NHK. Un altro esempio riuscito è stato:Boku wa Mari (io dentro Mari).

Please follow and like us:

Comment here