Le strade di Mario

Affinché il Mar Mediterraneo la smetta di esser cimitero, da Salerno al via il tour di ResQ

Un doppio evento per un solo, grande, ambizioso progetto. Che si chiama ResQ (People Saving People), e punta a mettere in mare una nave di ricerca e soccorso e per testimoniare quanto accade nel Mediterraneo. Affinché il “nostro” mare, la smetta di esser cimitero. 

Prende lo stesso nome dell’associazione senza scopo di lucro nata dall’idea di un piccolo gruppo di amici, professionisti di varia natura che, stanchi di vedere morire migliaia di migranti nel tentativo disperato di cercare per sé e per i propri figli un domani migliore, hanno deciso di rompere il muro dell’indifferenza e provare a mettersi in gioco, con un unico obiettivo, quello di restare umani.

Nella mattinata di ieri la conferenza stampa di presentazione al Comune di Salerno, alla presenza del sindaco Vincenzo Napoli, dell’assessore alle politiche sociali Nino Savastano e dell’arcivescovo mons. Andrea Bellandi, in serata si è replicato invece al Parco del Mercatello, dove si è  lettura partecipata ad ingresso libero “26 – Tribute To The Twenty-Six Dead Women” di Giancarlo Cavallo e con Raffaella Marzano e Sergio Iagulli, della Casa della Poesia di Baronissi”. 

E’ stata anche l’occasione per alcune toccanti testimonianze dirette, così come per conoscere i principali fautori dell’iniziativa, a partire dal presidente di ResQ Luciano Scalettari, giornalista e vice-caporedattore di Famiglia Cristiana, dal vice presidente Corrado Mandreoli, da Padre Alex Zanotelli, oltre agli organizzatori in terra campana dell’evento, come la Cooperativa Sociale “Il Villaggio di Esteban”, presieduta da Carlo Noviello, e il Festival del Cinema dei Diritti Umani di Napoli, presieduto da Maurizio Del Bufalo, mentre dal presidente onorario, Gherardo Colombo, ex magistrato protagonista di inchieste celebri quali la scoperta della Loggia P2, il delitto Giorgio Ambrosoli, Mani pulite su tutte, è arrivato un contributo video.

Un progetto nato su base nazionale, ma partito idealmente da Salerno, dove è ancora tristemente vivo il ricordo per le 26 giovanissime migranti arrivate senza vita nel porto cittadino e sepolte nel cimitero di Brignano. Dopo un anno e mezzo di lavoro per arrivare il prima possibile a ridurre il numero di vittime del mare, c’è una nave che parte idealmente da Salerno, anche grazie alle 80 associazioni che hanno aderito all’iniziativa, ai mille soci, e ai 5mila donatori. Per far sì che il Mediterraneo non sia più un cimitero… 

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