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The Truman Show, una fotografia della nostra società

a cura di Marta Piccininno

La trama – The Truman Show è un film del 1998 diretto da Peter Weir, , e interpretato da Jim Carrey, fino ad allora conosciuto principalmente per ruoli comici. La pellicola è una  ispirata a un episodio di Ai confini della realtà,e  a diverse idee sviluppate dallo scrittore americano di fantascienza Philip. Dick e dalla allora nascente moda di raccontare la vita in televisione attraverso i reality show Il film è stato candidato a tre Premi Oscar nel 1999. Truman Burbank è un trentenne apparentemente pieno di vita e sempre sorridente che non sa di essere l’attore protagonista di uno spettacolo televisivo, il Truman Show, un racconto sulla sua stessa vita, ripresa in diretta sin dalla nascita, quando fu prelevato da una gravidanza indesiderata e “adottato” da un’emittente televisiva.

Sull’isolotto su cui abita, Truman , il giorno e la notte sono artificiali, così come il mare e tutti i fenomeni atmosferici; in realtà si tratta di un gigantesco studio televisivo dove nella cupola del finto cielo dirige lo show il regista Christof, una sorta di trascendente burattinaio. Tutte le persone che Truman incontra sono degli attori, compresi i genitori, l’amico Marlon e sua moglie Meryl, che hanno lo scopo di manipolare e pianificare, secondo le esigenze della produzione. Truman, che già percepisce un senso strano nella sua vita, che scorre in apparenza tranquilla , inizia a dubitare della realtà in cui vive quando incominciano ad accadere strani avvenimenti come la caduta dal cielo di un faro di proiezione, dovuta al fatto che, con il passare del tempo, il set si sta deteriorando.

Truman comincia a vedere i suoi affetti più cari, genitori, moglie e amico del cuore, scolorire nei volti di perfetti estranei e cerca allora conferme alla sua vita reale riguardando le vecchie fotografie di famiglia che, però, non esauriscono i suoi dubbi e non calmano la sua crescente irrequietezza che si traduce in un desiderio di evadere verso un luogo lontano. Questa voglia di fuga, incompatibile con il programma televisivo, mette in difficoltà sempre maggiore gli sceneggiatori, che si vedono costretti a inventare nuove soluzioni per impedirgli di allontanarsi dall’isola.  Alcuni inconvenienti tecnici, uniti alle gaffe di alcune comparse alle prese con un Truman, trasformano presto i sospetti di Truman in certezza.

Truman rilegge, alla luce della verità che gli si va rivelando, alcuni episodi della sua giovinezza, tra i quali l’incontro con una giovane ragazza, Lauren, che, nello show, aveva il ruolo di una comparsa silenziosa e di cui Truman si era subito innamorato. Lauren, che avverte Truman che non le è permesso di parlare con lui, si è anche lei innamorata e prova sdegno e compassione per la condizione in cui viene fatto vivere; cerca quindi di rivelargli la realtà ribellandosi all’omertà dello staff che la allontana in modo forzoso dal programma. A Truman, che dovrà sposare l’attrice più adatta alle esigenze dello spettacolo, si dirà che Lauren è una schizofrenica che è dovuta partire per un trasferimento della sua famiglia alle isole Figi.Truman non aveva, infatti, mai smesso di pensare a lei e di sperare di arrivare alle Figi, nonostante gli sia stato fatto credere che quelle esotiche isole si trovino in capo al mondo.

Il protagonista si avvicina sempre più alla realtà quando in una delle comparse riconosce il padre che doveva essere annegato durante una gita in mare con lui. In realtà l’episodio era stato un espediente per fargli avere  paura dell’acqua per  non farlo allontanare mai dall’isola. La situazione è ormai precipitata e nessuna trovata televisiva riesce a fermare Truman che si avventura su una piccola barca nel finto mare che inutilmente il regista fa sconvolgere da una tempesta, mettendo a rischio la stessa vita del suo personaggio. Quando il regista si rende conto che ormai Truman ha scoperto la verità ed è disposto anche a morire pur di far cessare la farsa, decide di interrompere la tempesta e, parlandogli direttamente dal cielo della scenografia televisiva, cerca di convincerlo che la finta vita del colorato set televisivo sia molto migliore e più vera di quella grigia della vita reale. Truman non cade nella tentazione e al falso paeradiso preferisce la cruda verità. Truman, salutando scherzosamente il suo pubblico «Casomai non vi rivedessi… buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!», oramai giunto all’uscita dell’enorme set, si avvia verso la vera vita. Sylvia (il vero nome di Lauren), la ragazza “ribelle” di cui si era innamorato tempo addietro, felice per la scelta del giovane si precipita a incontrarlo, mentre i telespettatori di tutto il mondo esultano per la scelta di Truman.

Riconoscimenti

1999 – Premio Oscar

Candidatura come migliore regia a Peter Weir

Candidatura come miglior attore non protagonista a Ed Harris

Candidatura come migliore sceneggiatura originale a Andrew Niccol

1999 – Golden Globe

Miglior attore in un film drammatico a Jim Carrey

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