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RITRATTI: Oriana Fallaci, la prima giornalista italiana al fronte

di ALESSIA TROVATO

Scrittrice, giornalista, attivista, nasce a Firenze. Giovanissima, partecipò alla Resistenza come staffetta, indicata dal padre, anch’egli militante all’interno del partito antifascista.

Fecero discutere le sue riflessioni sul popolo islamico e sull’attentato dell’11 Settembre. Dopo aver conseguito la maturità, si iscrive alla facoltà di medicina, successivamente si iscrive alla facoltà di lettere, ma abbandona anche questa per dedicarsi al giornalismo;

Inizia a collaborare con il giornale al Mattino dell’Italia Centrale, ma dopo essersi rifiutata di scrivere un articolo su Togliatti, abbandona la collaborazione.

In seguito si trasferisce a Milano, dove collabora per il giornale Epoca, diretto da suo zio, che inizialmente, per non essere accusato di favoritismo, la relega al ruolo di correttrice degli articoli dei suoi colleghi;

Nel 1952, la Fallaci fu l’inviata che descrisse la prima sfilata dell’allora nascente Alta Moda Italiana. Fu nominata corrispondente di guerra, descrisse con sapienza il conflitto in Vietnam, e nel suo toccante libro “ Niente e così sia” pubblicato nel 1969, descrive le testimonianze e le atrocità subite dai militari coinvolti nel conflitto.

Sensibilità e grande passione, vengono descritti nell’opera “ Se il sole muore” , dove l’autrice racconta le testimonianze degli astronauti ed incontra il capo progetto della Nasa; un esperienza emozionante dove ponendo cuore e anima viene raccontato il primo sbarco sulla Luna.

Profondo il romanzo “Lettera ad un bambino mai nato”, pubblicato nel 1975 ,che ha venduto oltre 4 milioni e mezzo di copie in tutto il mondo, scritto durante la sua relazione con Alexandros Panagulis, leader dell’opposizione greca al regime dei Colonnelli, con il quale aveva intrapreso una relazione, dove l’autrice racconta l’esperienza drammatica, vissuta in prima persona, dell’aborto;

Donna determinata, appassionata, ha sempre creduto nei valori della libertà, ponendo la condizione femminile al 1° posto, raccontando i maltrattamenti subiti nei territori islamici; celebre l’acceso diverbio avuto con Khomeini, durante un intervista, nella quale si tolse il chador, definendo il leader “Tiranno”.

Donna coraggiosa, raccontò la cultura islamica in modo irriverente e personale;

Molteplici riconoscimenti tra i quali la medaglia d’oro riconosciutale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, quale “ benemerita della cultura” , medaglia che non riuscì a ritirare a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni di salute, in quell’occasione, la Fallaci affermo’:: “La medaglia d’oro mi commuove perché gratifica la mia fatica di scrittrice e di giornalista, il mio impegno a difesa della nostra cultura, il mio amore per il mio Paese e per la Libertà. Le attuali e ormai note ragioni di salute mi impediscono di viaggiare e ritirare direttamente un omaggio che per me, donna poco abituata alle medaglie e poco incline ai trofei, ha un intenso significato etico e morale”.

Morì a Settembre del 2006 e nel Febbraio dello stesso anno, il Presidente della Regione Toscana, le aveva conferito una medaglia d’oro, definendola una bandiera della cultura toscana nel mondo.

Una delle sue celebri citazioni recita: “La vita ha 4 sensi: amare, soffrire, lottare e vincere. Chi ama soffre, chi soffre lotta, chi lotta vince. Ama molto, soffri poco, lotta tanto, vinci sempre”.

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