Le strade di Mario

Manuel Bortuzzo: campione e maestro di vita

di ALESSIA TROVATO

Non ero io a trovarmi nel posto sbagliato al momento sbagliato, ma sono loro che hanno sbagliato vita” questa frase tratta dal libro “Rinascere – l’anno in cui ho ricominciato a vivere”, presentato alla trasmissione “Che Tempo che fa” nei primi giorni di Novembre del 2019, racconta la storia di Manuel Bortuzzo.

Un viaggio introspettivo, dove l’autore descrive con semplicità e limpidezza il suo percorso , ma soprattutto la sua rinascita dopo l’aggressione che lo ha visto protagonista la notte tra il 2 ed il 3 febbraio del 2019. L’autore inoltre si mette a nudo raccontando le tappe salienti del suo percorso riabilitativo fino al rientro in piscina. In riferimento a ciò ha affermato “avevo paura, mi sentivo come quando ero bambino e non sapevo nuotare , appena l’ho vista mi sono messo a piangere, ma non volevo che finisse“.

Ripercorriamo la sua vicenda che ha commosso l’Italia intera, il giovane nuotatore, dopo aver festeggiato il compleanno di un’amica, decide di proseguire la serata in un pub nella periferia di Roma, in compagnia della sua ragazza e di altri coetanei. All’improvviso un commando di due persone, Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, decidono di sparare con crudeltà inaudita e colpire Manuel e la fidanzata Martina, che al momento del fatto si trovavano sul marciapiede adiacente al pub. Bortuzzo verrà colpito alle gambe ed alla schiena, uno dei proiettili fermatosi all’altezza di una vertebra gli procurerà una lesione midollare, che all’epoca i medici dichiarano non gli consentirà più di camminare, né di partecipare alle competizioni a livello agonistico. I due vengono arrestati e durante l’interrogatorio, dichiarano “abbiamo agito per dimostrare la nostra capacità criminale, e che Manuel e la fidanzata si trovavano loro malgrado nel posto sbagliato al momento sbagliato”.

Il Pubblico Ministero aveva chiesto per entrambi la pena a 20 anni di reclusione con l’accusa di tentato duplice omicidio; i giudici con la sentenza di primo grado li condannano a 16 anni di carcere, nel processo di appello, gli imputati otterranno una riduzione della pena a 14 e 8 mesi, in quanto la richiesta di condanna per il tentato omicidio anche della fidanzata Martina, non verrà accolta. Nel corso dell’intervista, l’atleta afferma che desidera tornare a camminare e dichiara che probabilmente esiste una speranza, in quanto la lesione midollare non è totale; ha aggiunto inoltre “ho scritto questo libro per sostenere le famiglie che stanno affrontando momenti difficili. Con la grinta e la forza di volontà è possibile raggiungere e superare tutti gli ostacoli”. Auspico che Manuel possa continuare a realizzare i propri sogni e arrivare lontano.

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