Attualità

Musica, in memoria di Stefano D’Orazio

di FRANCESCA CITRO E GRAZIANO CONCILIO

Stefano D’Orazio (Roma 12 settembre 1848, Roma 6 novembre 2020) è stato un batterista, paroliere, cantante e regista italiano.

Batterista, voce e flauto traverso dei Pooh dal 1971 al 2009 poi nel 2015 e 2016 in occasione della reunion per il cinquantennale è stato un autore di una parte dei testi delle canzoni del gruppo del quale in seguito è divenuto anche responsabile amministrativo.

Inizia a suonare la batteria acquistata di seconda mano con Elvira Valdevit e sin dagli anni del liceo con il proprio primo gruppo chiamato The Kings dal nome del complesso del quale acquistò la batteria di ispirazione beat.

La band cambia poco dopo il nome in The Sunshines ed inizia ad esibirsi in un locale della periferia romana suonando unicamente pezzi strumentali degli Shadows, in quanto non avevano i mezzi per procurarsi un impianto voci: con questo gruppo inoltre Stefano esordì come paroliere scrivendo il testo di Ballano male.

Terminata questa iniziale esperienza D’Orazio si arrangiò facendo per un breve periodo da colonna sonora allo spettacolo underground per percussioni e voci Osram di Carmelo Bene e Cosimo Cinieri organizzato nel locale “ Beat 72”.

Successivamente entra nel gruppo Italo e il suo complesso poi rinominato I Naufraghi. Anche quell’esperienza fu di breve durata ed aprì così a Roma due “Cantine Club “ locali all’interno dei quali si esibivano i gruppi inglesi reduci dal “Piper”.

A tale attività associò quella di turnista presso la RCA potendo così pagare parte delle cambiali e l’acquisto della batteria Ludwig.

Per autofinanziarsi e non pesare sul bilancio familiare D’Orazio fece la comparsa in vari film a Cinecittà grazie all’intercessione dell’attore Marcello di Falco. Con il gruppo Il Punto collaborò alla colonna sonora di un film da cui viene estratto un 45 giri.

L’8 settembre 1971 entra a far parte dei Pooh in seguito alla uscita di Valerio Negrini che d’ora in poi si occuperà solo della scrittura dei testi delle canzoni. La band già conosceva il batterista romano e nonostante le ritrosie del produttore Giancarlo Lucariello lo fa entrare in essa; dopo una settimana di prove al Vun Vun di Roma dal successivo 20 settembre esordisce con una serie di serate di rodaggio in Sardegna.

La prima canzone interpretata da solista nei concerti dal vivo è stata Tutto alle tre ereditata dal suo predecessore Negrini. Dal 1975 si affianca a Valerio Negrini come paroliere.

La prima esperienza come cantante solista su disco l’ha invece con il brano Fare sfare dire indovinare del 1976: nei precedenti dischi non aveva parti soliste ma cantava nelle parti corali utilizzando spesso il falsetto nell’armonizzazione a quattro voci dei brani.

A partire dal 1981 propone agli altri membri dei Pooh di cantare in ogni disco almeno un pezzo a quattro voci alternate. D’Orazio cura anche la parte dell’area manageriale dei Pooh e nel 1983 fonda l’etichetta First.

Nel 1985 scrive e interpreta il brano Se c’è un posto nel tuo cuore incluso nell’album Asia non Asia, che rimarrà negli anni la canzone più significativa di questo disco e che viene puntualmente riproposta live: si tratta della prima canzone dei Pooh, tra quelle registrate in studio, interpretata interamente da Stefano.

Il 30 settembre 2009 D’Orazio lascia i Pooh dopo un tour di 38 date conclusosi a Milano e dopo un’ultima canzone cantata a quattro voci. Nel 2015 rientra nel gruppo per la commemorazione del cinquantennale insieme a Riccardo Fogli.

Sono molti anche i progetti solisti tra cui nell’ottobre 2010 ritroviamo il musical Pinocchio di cui D’Orazio scrive i testi e viene messo in scena a Broadway.

Nel frattempo scrive due romanzi e delle canzoni per una commedia.

Nel 2020 sarebbero dovuti uscire altri progetti ma a causa della pandemia da Covid 19 è costretto a rimandarli tutti a data da destinarsi.

Il 12 settembre 2017, giorno del suo sessantanovesimo compleanno, sposò con rito civile la compagna Tiziana Grardoni, con la quale conviveva dal 2007 ma non aveva figli.

È morto la sera del 6 novembre 2020, all’età di 72 anni dopo una settimana di ricovero in ospedale colpito dal Covid 19.

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