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La giornata della legalità: per non dimenticare…

di LUCA BOFFA

Sabato 23 maggio si è celebrata la “Giornata della legalità”, la data simbolo del ricordo e della lotta contro tutte le mafie e a difesa della legalità. Si tratta di una giornata contro le mafie e il crimine organizzato in genere. Vorrei ricordare le vittime innocenti più importanti e conosciute in questo articolo.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino:

Si tratta dei noti magistrati anti mafia che furono uccisi in due famigerati attentati di mafia, il primo fu ucciso in autostrada mentre passava con la sua auto scortata mentre l’altro fu ucciso perché i mafiosi gli fecero esplodere la macchina. Entrambi si erano messi contro la mafia e per questo furono uccisi e l’artefice fu il boss di Cosa Nostra Totò Riina che ha ordinato l’attentato. Esso fu fatto grazie a dell’esplosivo azionato con telecomando a partire da un casolare vicino Capaci il 23 Maggio del 1992 (proprio da questo anniversario prende spunto la giornata della legalità). Sono passati alla storia come eroi nazionali italiani ed erano tipi allegri e spensierati nonostante il loro compito e con tanta voglia di vivere.

Peppino Impastato

Era un giovane siciliano che gestiva una radio amatoriale fatta con mezzi rudimentali chiamata Radio Aut, con questa radio prendeva in giro ironicamente i mafiosi e questo attirò le loro ire, infatti non erano semplici prese in giro le cose che faceva in radio, ma erano critiche anche divertenti al sistema mafioso della sua regione. Nonostante le idee politiche diverse dalle mie è un personaggio che mi piace per via del mezzo usato ovvero la radio e fu ucciso anche lui in un attentato di mafia nel suo paesino siciliano, pensate un po’ le sue registrazioni radiofoniche sono ancora esistenti e ascoltabili in quanto conservate da chi lo conosceva da vicino.

Don Giuseppe Puglisi

Era un prete parroco in un quartiere difficile di Palermo che fu ucciso dai mafiosi perché strappava i giovani da quella realtà criminale, era un prete quindi vicino ai giovani che strappava dalla realtà mafiosa. Ha fondato il centro Padre Nostro per strappare i giovani da quella realtà mafiosa, era anche lui un uomo sorridente e visto che era prete pieno di fede, come tutti i martiri di tutti i tempi era un uomo che si è cristianamente opposto al prepotente di turno. Fu ucciso da un colpo di pistola che fu sparato in modo da essere spacciato per vittima di una rapina, fu beatificato qualche anno fa da Papa Francesco come beato martire e nel sito dedicato lui è stato detto che l’antimafia va in paradiso che sicuramente si è meritato. Puglisi è un eroe antimafia ma anche martire cristiano e con entrambi i titoli va ricordato e credo che adesso si sta godendo le gioie del paradiso.

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