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Quel filo diretto che unisce Salerno e Armenia grazie a San Matteo…

di LUCA BOFFA

È stata finalmente decifrata la scritta in Armeno antico che si trova su uno degli stipiti della porta principale della nostra cattedrale ovvero il Duomo di Salerno. Si tratta per essere più precisi di una benedizione in lingua armena dedicata a San Matteo Apostolo, nostro patrono, fatta da un pellegrino armeno in epoca medievale con uno scalpellino.

L’Armenia è una terra molto legata alla fede cristiana in quanto è stato il primo regno dove il cristianesimo è diventato religione di stato, in lingua armena il paese è chiamato Hayastan da Hayk, eroe leggendario discendente di uno dei figli di Noè dopo il Diluvio Universale, inoltre l’armeno in un primo momento non era usato nelle liturgie cristiane in quanto si usava il siriaco (lingua semitica del ramo occidentale come ebraico e fenicio parlata in Siria e derivata dall’Aramaico) e la lingua greca. Il paese è noto nella Bibbia col nome di Ararat dove è citato più di una volta con questo nome.

Per tornare nella nostra Salerno si è tenuta qualche giorno fa in relazione a questa iscrizione una conferenza sugli Armeni a Salerno e quindi il rapporto della nostra città col paese asiatico in questione, la conferenza era intitolata “Sulle tracce degli Armeni” ed è stata diretta dalla teologa salernitana Lorella Parente, hanno partecipato anche il nostro vescovo Andrea Bellandi e il vescovo armeno Levon Zekiyan che è esperto di cultura armena.

Per finire un plauso a tutti coloro che hanno valorizzato questa scoperta perché rafforza a nostro avviso l’incontro tra culture diverse e favorisce quindi il rapporto pacifico tra paesi diversi.

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