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Controversie su opere d’arte: quando la bellezza non ha religione

di LUCA BOFFA

In una scuola francese ovvero la Jacques-Cartier d’Issou del dipartimento delle Yvelines è avvenuta una controversia riguardo un’opera d’arte italiana del 17° secolo che riguarda un soggetto mitologico greco più precisamente Diana e Atteone di Giuseppe Cesari nato nel Regno di Napoli ma operante a Roma.

L’opera a causa della presenza di donne nude avrebbe scandalizzato studenti di religioni islamica da un punto di vista etico, la cosa inquietante la scuola è la stessa dove nel 2020 ci fu l’uccisione di Samuel Paty, un professore brutalmente assassinato perché mostrò vignette contro la fede islamica della nota rivista satirica Charlie Hebdo.

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro francese dell’istruzione Gabriel Attal che ha affermato che la scuola francese forma cittadini della repubblica ed educa alla laicità dello stato, nessuno quindi secondo il ministro dell’istruzione francese può e deve mettere in dubbio questi principi educativi.

Questo fatto ricorda una vicenda avvenuta sempre nel 2023 in Florida negli USA dove una professoressa e una preside di una scuola sono finiti nei guai perché hanno mostrato in classe il Davide di Michelangelo come statua che è un soggetto biblico nudo e raffigura il famoso futuro sovrano biblico antenato di Gesù autore di tante imprese eroiche.

Faccio notare che nel caso della scuola americana i ragazzini erano tutti di cultura occidentale e di cultura cristiana, da notare che in America la questione dei nudi artistici in vecchie e famose opere scandalizza soprattutto paradossalmente la sinistra progressista.

Per finire come persona nata nel 1993 vorrei far notare che queste opere d’arte negli anni 2000 non facevano scandalo a nessuno, anzi la mia professoressa di scuola media di storia dell’arte ci invogliava ad ammirarle queste opere meravigliose dal passato.

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