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Caro Paperboy, ti scrivo…

di Umberto Adinolfi

Caro Paperboy, ti scrivo, così mi distraggo un po’. No, non voglio scomodare il grande Lucio Dalla per celebrare un evento, ma l’attacco della sua splendida canzone mi risuonava da stamattina nella testa. Caro Paperboy! Già perchè Paperboy è caro non solo a me, ma a tutti noi di questa incredibile famiglia. 10 anni fa, esattamente il 9 dicembre 2013 – quando il mondo non conosceva ancora cosa fosse la pandemia e la paura di restare chiusi in casa – la porta della redazione al Centro Sociale si aprì magicamente ad un mondo fatto di sguardi, parole, strette di mano. Il taglio del nastro e quello della torta, i selfie d’ordinanza e i sorrisi sinceri scandirono una giornata che resta scolpita nel cuore. C’eravamo riusciti! Avevamo trasformato un sogno nella realtà.

E allora vale la pena oggi – che spegniamo 10 candeline – ricordare chi siamo e cosa siamo riusciti a creare. Noi siamo quelli della tazzina di caffè che sorseggiai in estate con Carlo, provando a disegnare con il cucchiaino quello che avevamo nel cuore. E Carlo quell’input lo prese al volo e ci mettemmo al lavoro. Eravamo solo in due, ma in pochi giorni la macchina operativa della cooperativa “Il Villaggio di Esteban” si mise in moto. Insieme agli amici di Giovamente ed all’assessorato alle politiche sociali del Comune mettemmo su la redazione, arredata di quanto necessario. Nel frattempo via ai “casting” per creare una vera redazione, sotto l’occhio benevolo dell’Ordine dei Giornalisti. Luca, Leopoldo, Matteo, Carmine i primi a rispondere presente alla nostra sollecitazione.

E poi tanti altri in questi anni, alcuni ancora con noi, altri solo di passaggio, ma ognuno ha lasciato il segno in questa nostra famiglia. Partiamo e di lavoro ne abbiamo macinato tanto da quel giorno: interviste, speciali, reportage, addirittura un docufilm su Luci d’Artista. E ancora eventi, iniziative, azioni sul territorio. Non abbiamo mai lesinato fatica, come i nostri “ragazzi speciali”, i veri protagonisti di questa incredibile avventura. Di cose belle tantissime, ne ricordo una: il premio Zaccaria Tartarone, dedicato alla memoria di un amico caro, che oggi – girando sulla rete – ci ricorda dei tanti personaggi del mondo del giornalismo italiano che abbiamo premiato, facendo crescere ancora di più il nostro progetto.

E quando abbiamo incontrato altri amici con cui dividere lo sforzo, ne siamo stati felici. Stefano, Alfonso e Clemente hanno implementato una squadra vincente, ognuno con la propria professionalità e umanità. Da giornale cartaceo siamo diventati sito web. E poi non contenti ci siamo regalati anche l’emozione di creare una web-radio, dove la creatività e l’entusiasmo dei nostri redattori si misura in decibel.

Insomma siamo chi siamo. E visto che ora devo chiudere il pezzo e metterci la firma, mi va di farlo insieme a tutta la squadra: Carlo Noviello, Stefano Masucci e Clemente Ultimo. Ma soprattutto l’intera redazione di Paperboy e di Radio Salerno Village, i veri protagonisti di questa famiglia! Auguri a noi!

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