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RITRATTI: Dalila Di Lazzaro, omaggio ad una donna raffinata dall’anima fragile…

di ALESSIA TROVATO

Dalila di Lazzaro ha fatto sognare intere generazioni con i suoi occhi di ghiaccio e il suo fisico statuario. Esordisce nel mondo dello spettacolo a 16 anni, prima come modella e poi come stilista. Nello stesso periodo la gioia più grande: diventa mamma di un bellissimo bambino di nome Christian. Il suo sguardo penetrante viene notato dal settore della pubblicità che la sceglie come testimonial di un collirio : lo slogan recitava: “quando gli occhi parlano” ,lo spot risulta uno dei più seguiti in quell’epoca…

Il suo carisma ed il suo charme le permetteranno di debuttare anche nel cinema infatti nel 1972 viene chiamata a partecipare al primo film western all’italiana: ” Si può fare amigo” diretto da Maurizio Lucidi. Successivamente nel 1974 la Di Lazzaro sarà protagonista della pellicola “ Il mostro è in tavola … Il barone Frankenstein” di Paul Morrissey , voluta fortemente anche dal celebre produttore Carlo Ponti. La consacrazione giungerà con la pellicola “Oh Serafina”. Fascino ed eleganza senza tempo le consentiranno di interpretare più di 30 film ed incantare anche il panorama internazionale, conquistando il pubblico di Francia, Svizzera e Regno Unito che da quel momento gli attribuiranno il ruolo di femme fatale. Indimenticabile, seducente e provocante nella pellicola degli anni 80 ” Spogliando Valeria”.

Ma, la vita di questa fantastica donna è stata segnata da numerose prove che il destino ha posto davanti al suo percorso. Infatti dopo la morte del figlio all’età di 22 anni rimasto vittima di un incidente stradale, ha sofferto di una grave forma di depressione e successivamente anche l’attrice è rimasta vittima di un incidente stradale che le ha provocato la rottura della prima vertebra del collo che la costrinse a numerosi mesi di immobilità. Affetta da patologia del dolore cronico, purtroppo non riconosciuta dallo Stato Italiano.

Lancia dei messaggi proprio per non lasciare chi si trova nelle sue medesime condizioni. Vivendo quotidianamente un dramma, come ha raccontato in un’intervista rilasciata due anni fa al programma “ Oggi è un altro giorno”, proprio riferendosi alla sua malattia, ha affermato: non percepiamo alcuna pensione neanche minima, io riesco a percorrere solo pochi passi nel mio circondario, e mi ritengo di essere più fortunata di altri in quanto riesco a vivere dignitosamente”.

Dopo aver scoperto una spiccata attitudine per la scrittura, l’artista decide di scrivere dei libri in cui si racconta senza nascondersi ed in particolare racconta i momenti più difficili della sua vita. Nel primo testo ” il mio cielo”, pubblicato nel 2006, Dalila, racconta la sua vita: dalla violenza subita all’età di sei anni, al rapporto con la famiglia, alla maternità a soli 15 anni e tanto altro, il libro avrà un notevole successo. Sarà questo a spingerla a scrivere altri cinque romanzi ottenendo altrettanti successi. Impegnata nel sociale ha dichiarato: Chi ama veramente non sarà mai spento, si donerà agli altri. Dalila di Lazzaro

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