Attualità

Disabilità e barriere architettoniche: un muro di gomma

di FRANCESCA CITRO & GRAZIANO CONCILIO

Disabilità e barriere architettoniche sono spesso una battaglia difficile non solo da vincere ma anche da combattere. I portatori di handicap si trovano spesso a scontrarsi contro muri di gomma.

Il problema di fondo risiede nei pregiudizi culturali e paradigmatici: senza cognizione di causa vengono applicati indiscriminatamente. Se opportunamente interpretato il disabile rappresenta invece la necessità di una società moderna all’avanguardia.

Attraverso queste situazioni ci si immette trasversalmente in problematiche che afferiscono prima o dopo un po’ a tutti. Una carrozzina con un bimbo da portare, uno strappo muscolare durante l’attività agonistica, l’età che avanza, delle buste della spesa pesanti, la vista ed il corpo che si affievoliscono ed in queste possibili situazioni ecco che il rialzo del marciapiede diventa un ostacolo insormontabile.

Stessa cosa dove gli scivoli ribassati per favorire tutte le categorie disagiate non sono perfettamente a norma: un centimetro basta in determinate situazioni, per diventare invalicabile. Quindi i disabili rappresentano le problematiche che tanti raggiungono sia nel presente che nel futuro. Nelle società più evolute il disabile viene posto al primo posto essendo coscienti culturalmente che ha diritto ad essere soddisfatto prima degli altri per evidenti problemi.

Dove si ha la cognizione della difficoltà oggettiva si assiste a file lunghissime agevolmente superate da portatori di handicap nell’esercizio di diritti esigibili. Autobus provvisti di una semplice pedana retrattile a mano abbassata dall’autista manualmente quando necessario e non che richieda l’arrivo del personale addetto con perdite di tempo per tutti.

Spesse volte i parcheggi riservati sono occupati abusivamente. Non si nega che a volte nel panorama italiano il trucco e l’imbroglio purtroppo sono diventati ormai pratica abituale non nociva solo per i disabili ma per tutti. Essere disabile oggi è diventato molto difficile e scomodo. Il panorama della disabilità è estremamente variegato e presenta varie categorie sempre più misconosciute. Sta scomparendo la dimensione umana, la capacità di dare il giusto peso ad un essere umano e ad un oggetto. Una società veramente meritocratica risulta valida solo se retta da principi etici, se la furbizia unita all’imbroglio sono fonte di merito allora qualcosa non funziona.

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