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Karol Wojtyla, il Papa di tutti che ha cambiato il mondo…

di MARINELLA MARINO

Il 22 ottobre 2022 la chiesa cattolica ha festeggiato Papa Giovanni Paolo II. 44 anni fa, il 16 ottobre 1978, Karol Wojtyla venne eletto Pontefice. Difese con forza la dottrina cattolica , sviluppando, allo stesso tempo, il dialogo con le altre religioni, è stato il primo papa ad entrare in una sinagoga ed in una moschea.

Nato a Wadowice, in Polonia, nel 1920, e rimasto presto orfano di madre, Karol Wojtyla ha affrontato nella propria vita dapprima la guerra e l’occupazione nazista ed in seguito il regime comunista. Lavorò come operaio, scrisse poesie ed insegnò, per alcuni anni, filosofia morale. Nominato arcivescovo di Cracovia nel 1964 e poi creato cardinale nel 1967, partecipò al concilio vaticano II, affrontando soprattutto il tema della libertà religiosa ostacolata nei regimi comunisti dell’Est europeo.

Riuscì ad instaurare ben presto un legame diretto con le masse dei fedeli, specialmente coi giovani, anche grazie alla sua capacità di comunicazione a tutta l’umanità. Il 13 maggio 1981 subì un grave attentato in Piazza S. Pietro ad opera del turco Ali’Agca. Durante le giornate della gioventù e del grande Giubileo del 2000, invitò i cattolici ad affermare con coraggio la propria identità, ma chiese anche perdono agli ebrei ed ai seguaci di altre fedi per le colpe commesse in passato dai cristiani. Questo papa fu segnato, negli ultimi anni, da una importante sofferenza fisica e morì il 2 aprile 2005.

I suoi funerali furono seguiti con grande partecipazione in tutto il mondo, anche da uomini che non condividevano la fede cristiana, ma che ne apprezzavano il coraggio e la perseveranza. Nella sua prima enciclica, intitolata “Redemptor hominis” (Il redentore dell’uomo) del 1979, ribadì con forza che i veri valori umani sono riassunti nella figura di Cristo, centro del cosmo e della storia, il quale con la sua incarnazione “si è unito in un certo senso ad ogni uomo”.

Giovanni Paolo II favori’ il dialogo con gli esponenti delle altre religioni: il 13 aprile 1986 visitò la sinagoga di Roma e il 27 ottobre dello stesso anno organizzò un incontro di preghiera comune ad Assisi, insieme ad ebrei, musulmani, induisti e buddisti. Incoraggiò chi lottava per il riconoscimento della dignità umana e per la pace, e si oppose alle 2 guerre in Iraq nel 1991 e nel 2003. Difese con forza i valori della vita e della famiglia, condannando l’aborto, l’eutanasia, la tortura e le violazioni dei diritti dell’uomo da parte dei regimi totalitari. Nella sue encicliche sociali ha riaffermato la dignità del lavoro e il diritto delle nazioni povere a partecipare in modo equo alla distribuzione delle ricchezze della terra ed a sviluppare la propria cultura.

Ha condannato l’uso delle armi per risolvere i problemi internazionali, guadagnandosi grande stima anche tra i non credenti. Con l’enciclica “Mulieris dignitatem” (Sulla dignità della donna), 1998, si è rivolto alla donne dei nostri tempi che desiderano essere protagoniste della storia, condannando ogni forma di sfruttamento e di emarginazione e ricordando loro che la vera liberazione consiste nel mettersi al servizio di Cristo. Wojtyla, un uomo che ha lasciato il segno, con un inusuale modo di fare e di comunicare, utile a diffondere il suo messaggio di fede. Beatificato da Benedetto XVI il primo maggio 2011, è stato proclamato santo da papa Francesco il 27 aprile 2014.

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