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Un urlo di pace, Salerno dice no alla guerra

di ANTONIO ZITO 

Salerno dice no alla guerra, con una manifestazione sul lungomare cittadino, ieri, domenica 27 febbraio, dove migliaia di persone italiane e ucraine si sono riunite per inneggiare alla libertà del Paese invaso brutalmente dalla Russia. E’ intervenuto anche il Sindaco Vincenzo Napoli, che come già in altre occasioni, come ad esempio l’inaugurazione della panchina gialla in piazza Ferrovia, in memoria di Giulio Regeni, ha ricordato i valori di libertà e democrazia .

In seguito ha preso la parola una rappresentante della comunità ucraina a Salerno che ha espresso il dolore e la sorpresa per l’invasione dei Russi e la guerra che ne è seguita. La comunità ucraina consta a Salerno di circa 1500 persone prevalentemente donne. Grande commozione ha suscitato l’inno nazionale ucraino cantato dai presenti, tutto questo in un mare di bandiere gialle e blu.

Chi ha letto il saggio “della guerra” scritto dal generale e filosofo, barone Von Clausewitz, prussiano e avversario ed ammiratore di Napoleone, sa che alla fine nell’ultimo capitolo egli dice: “la guerra è la continuazione della politica con altri mezzi“. Tale affermazione sui giornali occidentali durante la crisi russo-ucraina è stata da molti criticata come un residuo del Novecento. Dimenticando lo spiegamento di forze navali nel pacifico di Stati Uniti,GranBretagna e Australia, avvenuto negli ultimi mesi.

Dimenticando altresì che almeno metà della popolazione ucraina è di origine russa. Questa piccola guerra va avanti dal 2014, e sono ormai più di 3300 i morti tra i civili e 7000 i feriti. Nel numero di Dicembre 2021 la rivista Limes di geo-politica aveva affermato le novità della guerra con i satelliti spaziali, le cui rilevazioni avrebbero reso obsoleta la guerra di stile ‘900. Ma l’atto di forza deciso da Putin ha smentito questo parere. Come pure c’è da criticare il ritardo dei mass-media nello spiegare l’aumento delle bollette contemporaneo di luce e gas. Si può solo sperare per l’Italia una maggiore chiarezza sulle clausole dei trattati post-bellici che la nostra Nazione ha firmato dopo la seconda guerra mondiale persa.

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