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Omaggio alla regina della romanità

di Alessia Trovato

Molti ricordi, intercorrono nella nostra mente, se pensiamo alla pellicola “ Roma città aperta”, indelebili, immagini di un periodo storico, che ha rappresentato, in un certo senso, una ricchezza interiore. Struggente pellicola, girata nel dopoguerra.

Con una interpretazione profondissima,  Anna Magnani, nel ruolo di una donna, che accortasi dell’arresto del proprio marito, decide di inseguire il camion dei militari tedeschi, che detengono l’amato coniuge, andando incontro ad un crudele destino che la vedrà vittima a sua volta dei soldati nemici.

Silvio D’amico, direttore della scuola di arte drammatica a Roma, dove l’attrice si iscrisse dopo aver abbandonato il breve periodo dedicato allo studio della musica, affermò riferendosi all’attrice che nessuna scuola le avrebbe potuto insegnare più di quello che lei già non fosse.

La sua carriera, costellata di successi, apprezzata anche dal pubblico internazionale, iniziò nel 1934, con “ La cieca di Sorrento” ; anche se gli esordi effettivi, sono riconducibili al 1928 , quando le fu assegnato un piccolo ruolo nel film “ Lo scampolo “ di Augusto Genina.

Per una strana coincidenza, la Magnani, non riuscì a seguire la sua ultima fatica televisiva in quanto, la sera del 26 Settembre del 1973, giorno in cui avrebbero trasmesso in anteprima per gli addetti stampa,  l’ultimo dei quattro mini-film intitolato” 1870”, girati per la Rai accanto a Massimo Ranieri , Vittorio Caprioli, Enrico Maria Salerno e Marcello Mastroianni, morì .

Accompagnata sino al suo ultimo respiro, dall’unico figlio Luca , nato da una relazione con l’attore Massimo Serato, il quale la abbandona non appena l’attrice gli comunica di essere in dolce attesa. L’attrice, a causa della sua gravidanza, rinunciò a partecipare alle riprese del film diretto da Luchino Visconti “Ossessione “.

L’essere abbandonata, per l’attrice, era storia che si ripeteva , sua madre Marina l’aveva lasciata da bambina alla nonna, ed il padre non lo aveva mai conosciuto.

Questo, per lei, rappresentava un dolore enorme, infatti, da adulta tentò di scoprire, chi fosse suo padre e provò a cercarlo. Ad un giornalista che le domandò chi fosse suo padre, con il suo sarcasmo rispose che aveva smesso di cercarlo, dopo aver appreso che il cognome era Del Duce, per non essere chiamata la figlia Del Duce.

La sua prorompente presenza scenica, venne notata da registi del calibro di Rossellini, con il quale a parte intrattenere una relazione amorosa, crea un sodalizio vincente che Il regista, dirigendola nel film Roma Città Aperta , le farà vincere uno dei suoi cinque Nastri D’Argento.

Vittorio De Sica, loda le sue doti di attrice drammatica e la scrittura per il film “ Teresa Venerdì “ , dove interpreta il ruolo di un artista di varietà.  La ritroviamo accanto ad Aldo Fabrizi nell’avanspettacolo, insieme a Totò.

Il suo percorso artistico, le farà vincere numerosi riconoscimenti, dall’Oscar, al David di Donatello, all’Orso D’Argento e molti altri .

Toccante la sua interpretazione nella pellicola di Luchino Visconti “ Bellissima “ , dove la Magnani , emoziona e stupisce nel ruolo di una madre che vuole fortemente che la figlia esordisca nel mondo dello spettacolo, a lei negato.

Grazie Annarè

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