Le strade di Mario

La storia di Astutillo Malgioglio: al fianco dei più deboli, campione nella vita

di MARINELLA MARINO

Astutillo Malgioglio al fianco dei più deboli, campione nella vita.

Premiato con il titolo di Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica, Astutillo Malgioglio, l’ex portiere dell’Inter di Trapattoni, premiato dal presidente Mattarella. Sport e impegno sociale, un connubio vincente per l’ex calciatore che lo ha distinto per il suo costante e coraggioso impegno a favore dell’assistenza e dell’impegno e dell’integrazione dei bambini affetti da distrofia.

Un’attività emozionante e gratificante portata avanti sia durante la sua carriera che poi al termine della stessa. Un animo sensibile quello di Astutillo in quegli anni in cui stentava ad attecchire l’impegno sociale a favore dei più deboli, dei diversamente abili. E’ proprio lui, in un mondo, quello del calcio, che rivendica i diritti dei più deboli, si ricorda un duro episodio ai tempi della militanza nella Lazio, quando dopo un errore tra i pali, i tifosi esposero uno squallido striscione “Tornatene dai tuoi mostri”. La sua reazione fu di rabbia, sputò anche sulla maglia biancoceleste, pensò di addirittura di lasciare il calcio giocato, prima della chiamata in nerazzurro per ordine del Trap, come riserva di Zenga ma uomo squadra nello spogliatoio. Come certifica anche il grande impegno di Kilnsmann, attaccante tedesco, che aiutò economicamente le sue attività dopo aver visitato il centro con grande interesse e disponibilità verso i ragazzi. Chiusa la parentesi con il calcio, il classe 1958 ha potuto dedicarsi a tempo pieno all’aiuto dei bambini affetti da distrofia grazie all’associazione “ERA77”, che si occupa di rieducazione psicomotoria di bambini disabili.

Un’attività portata avanti tra mille difficoltà. Dopo la chiusura nel 1995, Malgioglio andava a casa dei ragazzi per aiutarli. Oggi è testimonial di numerose iniziative benefiche e si batte con decisione per l’integrazione nello sport fra disabili e normodotati.

La vittoria di Astutillo: “Quei ragazzi mi hanno ridato la vita. Sono loro, i ragazzi, le mamme che hanno dato la vita a me, che mi hanno aiutato a capirne il suo significato. Il premio mi fa molto piacere, ma non merito nulla. Lo dedico ai ragazzi, sono loro che mi hanno fatto vivere bene la mia vita, che hanno aiutato me“. Astutillo è una persona che è andata oltre il calcio. La sua più bella vittoria.

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