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Riceviamo e pubblichiamo: a Reggio Emilia la mostra “Wunderkammer. Le stanze delle Meraviglie”

Il Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, uno scrigno di collezioni che suscitano sorpresa e meraviglia. Luca Manfredi, un fotografo di moda per marchi famosi. Un gruppo di ragazzi con fragilità. Diversi professionisti nel campo dell’educazione e dell’arte

Un mix sorprendente per realizzare il progetto e la mostra Wunderkammer. Le Stanze delle Meraviglie che verrà inaugurata il 21 maggio, a partire dalle ore 16.00 (Per info e prenotazione http://www.musei.re.it ), in occasione del festival Fotografia Europea.

Un punto di partenza per percorsi evoluzioni, cambiamenti, canalizzati verso incontri con l’altro. La fragilità come strumento di comprensione di sé e degli altri, e come possibile leva di una nuova visione del mondo e dell’agire civile e artistico.

Il progetto sarà illustrato online sabato 22 maggio alle ore 15 sui canali social di Fotografia Europea.

La mostra documenta mesi di intenso lavoro svolto da ottobre 2020 ad aprile 2021. I protagonisti – Edoardo Bigi, Davide Canevari, Tania Fiaccadori, Marco Messina, Sara Panciroli, Franco Privitello – in un confronto costante con le collezioni del museo e attraverso un fare laboratoriale, insieme al fotografo hanno ideato sei stanze delle meraviglie. Hanno osservato, descritto, fotografato, disegnato e preso ispirazione proprio dagli oggetti e dagli elementi naturali contenuti a Palazzo dei Musei, svolgendo assieme ai funzionari esperienze nel campo delle scienze naturali, dell’ottica, della musica, dell’archeologia da cui sono scaturite nuove letture e visioni personali, stimolate anche dalle suggestioni del fotografo Luca Manfredi, che da tempo voleva “fare qualcosa con e per la disabilità”.

C’è chi ha immaginato la propria stanza come una grande raccolta delle cose amate, chi invece abitata da animali forti e possenti, oppure delicati e leggeri come farfalle e pesci. Le pareti della manica lunga del terzo piano di Palazzo dei Musei, luogo preposto agli incontri, si sono lentamente trasformate in un grande catalogo di parole, immagini, disegni, materiali e altre suggestioni. Un immaginario complesso e vario che soggiace a vissuti ed emozioni intimi e personali.

Una struttura lignea a forma di cubo ha poi accolto i sei diversi set fotografici; l’obiettivo di Manfredi, coinvolgendo i ragazzi e le ragazze nell’azione e regalando loro un ricordo indelebile della loro stanza delle meraviglie, li ha immortalati in sei grandi scatti che nella mostra campeggiano sulle pareti bianche dell’ ultimo piano di Palazzo dei Musei.

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