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Il mistero della genitoralità, una riflessione…

di FRANCESCA CITRO

Tempo fa vi parlai della storia di Luca Trapanese e di sua figlia, la piccola Alba. Luca un padre single omosessuale, Alba una bambina con la sindrome di down abbandonata alla nascita dalla madre biologica, rifiutata da tante famiglie.

Dopo aver lottato tanto Luca riesce ad adottarla. La loro storia è raccontata nel film “Nata Per Te” per la regia di Fabio Mollo.

Nel film l’attore che ha il ruolo di Luca è di origine salernitana, Pierluigi Gigante conosciuto anche per ACAB, serie arrivata su Netflix, un violento ritratto del nostro tempo.  ornando a Luca ha spesso dichiarato di volere che tutti i sogni di sua figlia si avverino.

Indipendentemente da questo ci pensate mai al mistero della genitorialità?

Nel caso di Luca Trapanese, Alba lo ha aspettato trenta giorni nella sua culla dell’ospedale dov’è nata, è rimasta lì da sola. Le infermiere dicevano a Luca che era buonissima forse era necessità o forse rassegnazione ma a Luca è sempre piaciuto credere che lei sapesse già che lui sarebbe arrivato. Forse lo sognava invece Luca ancora non lo sapeva, solo pochi giorni prima di portarla a casa ha scoperto di essere diventato il custode dei suoi sogni, quando lei aveva già trenta giorni.

Luca da allora si chiede: quando dorme cosa sogna? Cosa la fa sobbalzare all’improvviso? Quali sono le sue paure e preoccupazioni? Cosa succede nel suo mondo quando tutto tace? Ci pensate mai? I genitori sono così: entrano nella vita dei loro figli sin da subito, perfino nei loro sogni.

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