Attualità

Pull the Plug, il primo album dei Come Back to Zero

I Come Back to Zero sono una band di Salerno nata nel 2020, il loro primo album si intitola Pull The Plug ed è uscito il 27 dicembre. I membri, Francesco Rago di Salerno (voce e tastiere) e Pasquale Maria Petrone di Baronissi (chitarra, basso, tastiere), collaborano insieme da circa 20 anni. Nel 1999 si sono incontrati per caso, come tutti i ragazzi che a quell’età vogliono metter su un gruppo. Con simpatia ricordano quell’incontro nella cantina di Stefano quando abbozzarono Sweet Child O’ Mine dei Guns n’ Roses. Le mani ancora un po’ impacciate sugli strumenti, la testa bassa per beccare le note di solo, ma l’euforia giovanile li portò a voler dar vita immediatamente ad un progetto tutto loro. Tanta voglia di suonare e condividere momenti. La chitarra era sempre nel portabagagli e le serate finivano spesso in spiaggia sperando di abbracciarsi con qualche ragazza.

Hanno dato vita ad una serie di coverbands (Water Apple, Notting Less) che proponessero sempre qualcosa di mai scontato e musicalmente valido: The Smiths, The Cure, Depeche Mode, Franz Ferdinand e tanti altri gruppi hanno riempito le ore in sala prove. La pausa forzata del 2020 però ha dato loro la possibilità di dare forma ad un sogno che era nato in quel pomeriggio del ‘99. Pull the Plug è il loro album d’esordio. Un lavoro autoprodotto a cui hanno collaborato alcuni buoni amici e grandi musicisti: Massimo Sammartino che ha suonato la batteria in We just have to tak about it e The Right Time, Antonio Rizzo che ha suonato il basso in All that I loved e Penny. Le sonorità dei Come Back to Zero sono una fusione tra il Post punk revival e il Post grunge che sconfinano nella New Wave degli anni 80. Il loro album d’esordio Pull The Plug è un invito a cogliere i cambiamenti e a ripartire da capo se necessario, un incoraggiamento ad abbandonare ciò che impedisce al nostro spirito di liberarsi da pesi e strutture, è un’esortazione a mantenere accesa la speranza in un mondo che sembra crollare sotto i colpi della modernità frenetica nella quale l’amore e la condivisione rimangono l’ultimo baluardo per la salvezza dell’uomo.

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