di LUCA BOFFA
Sono stati aperti ieri gli archivi su Pio XII e il suo difficile rapporto col secondo conflitto mondiale con grande entusiasmo del Vaticano in particolar modo di Paul Gallagher, vescovo che lavora per la segreteria di stato del Vaticano ovvero il ministero degli esteri del Vaticano. A quanto pare il Vaticano ha aiutato gli ebrei nella Seconda Guerra Mondiale anche se sono spuntate critiche da Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma e quindi della comunità ebraica romana, che si domanda perché Pio XII non ha fermato la deportazione degli ebrei romani e il relativo treno che portava ai lager nazisti, per gli storici questo rimane un mistero e la polemica anti Pio XII è nata con la discutibile opera teatrale “Il Vicario” che vede un Pio XII complice dei nazisti.
Alcune voci dicono addirittura che questa opera teatrale sia parte di un opera di diffamazione da parte del governo sovietico nel contesto della Guerra Fredda e non dimentichiamoci che Pio XII era anti comunista e quindi un personaggio scomodo anche per l’Unione Sovietica e paesi del blocco orientale ed i relativi regimi comunisti. Per quanto riguarda gli aspetto religiosi del pontificato è stato lui a invogliare gli studiosi della Bibbia ad usare l’ebraico biblico ovvero l’ebraico dei testi biblici e lingue antiche affini, fatto già citato in un altro articolo. Per tornare all’attualità le reazioni del mondo a questa apertura degli archivi vaticano sono state svariate ma ci vorrà tempo per arrivare a conclusioni equilibrate. Per concludere il papa Pio XII è stato uno dei più grandi papi del XX secolo dopo Wojtyla e Giovanni XXIII ed uno dei più grandi comunicatori del secolo scorso e fu il primo papa ad usare la radio per i suoi discorsi pubblici.
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